Definire il progetto professionale è un passaggio fondamentale per chi vuole cambiare lavoro o vita. Fare un progetto infatti ci aiuta a mettere nero su bianco tutti i fattori da prendere in considerazione per rendere il cambiamento reale e ancor prima per valutarne la fattibilità.

Per esempio, con le persone con cui lavoro andiamo sempre a definire il progetto professionale ovvero definire dove si vuole arrivare e in quanto tempo, perché è poi in relazione a questo che costruiamo la strategia di ricerca del lavoro.

Al contrario invece spesso mi capita di incontrare persone che mi raccontano che da anni sono alla ricerca di nuove opportunità di lavoro ma che inesorabilmente, non riescono a trovarne.

Indagando mi accorgo che non hanno ben definito quale tipo di lavoro vogliono fare, in quale tipo di azienda e settore e in quanto tempo vogliono realizzare il cambiamento. Una delle citazioni che preferisco su questo tema è quella di Seneca:

Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa in quale porto approdare”

Chi mi segue lo sa, questa citazione la trovo centratissima!

Se non sai dove stai andando come puoi definire di quali risorse disponi, quali ti mancano e quanto tempo è necessario per raggiungere il tuo obiettivo?

Ok, ora che hai capito l’importanza di avere un progetto e un obiettivo professionale, andiamo a vedere come si fa a realizzarlo. Seguimi!

I 4 step necessari per definire il tuo progetto professionale

Il progetto professionale arriva a valle di un lavoro di presa di consapevolezza su quello che sappiamo fare e sulle nostre capacità; è il bilancio delle competenze (se non sai di cosa parlo, ne ho scritto un articolo leggi qui).

Una volta fatto il bilancio delle competenze abbiamo tutti gli strumenti per definire il nostro progetto che è fatto di 4 dimensioni principali o meglio quattro step necessari:

1.OBIETTIVO: domanda “a cosa punto“?

Definisci un obiettivo che sia specifico, misurabile, accettabile per te stesso, raggiungibile e che sia definito nel tempo (ovvero un obiettivo S.M.A.R.T.). E’ fondamentale per avere un progetto professionale che stia in piedi;

2. TEMPORALITA’: domanda “entro quando voglio che si realizzi questo progetto?”

Come diceva Napoleon Hill: “un obiettivo è un sogno con una data di scadenza” e questo vale anche per il tuo progetto. Le scadenze ci spingono all’azione e ci aiutano a misurare il tempo che passa. Attenzione! Niente ansie, le scadenze possono essere anche spostate se in corso d’opera ci accorgiamo che i tempi di realizzazione sono più lunghi del previsto (però non cadere nell’errore della procrastinazione, a tal proposito ne ho scritto qui);

 3. RISORSE, MEZZI, VINCOLI: domanda ” quali sono le risorse di cui dispongo e quali i vincoli?”

Questo è un punto cruciale e spesso molto difficile; bisogna essere abbastanza sinceri con sé stessi e consapevoli delle proprie potenzialità/limiti per poterne fare una descrizione realistica, ed è per questo che l’aiuto di un consulente risulta fondamentale.

Le risorse possono essere sia interne (competenze, capacità, caratteristiche personali ecc) che esterne (economiche, di formazione ecc); i vincoli invece possono essere di tipo geografico, economico in senso lato, di tempo, di salute ecc

Sono tutti aspetti che possono influenzare le tue scelte quindi è bene tenerne conto;

4. CRITERI DI RIFERIMENTO: domanda “cosa rende il mio progetto così com’è e non qualcos’altro?”

Uno degli aspetti essenziali del progetto professionale è che pone al centro l’individuo stesso “progettista” e lo rende un attore attivo!

Dunque il progetto stesso è il prodotto delle caratteristiche personali dell’individuo, come i suoi sogni, le sue credenze, i suoi valori.. Questi aspetti lo rendono unico ma è fondamentale che siano ben chiari nell’individuo stesso.

Questa fase è esattamente quella che si affronta col bilancio delle competenze e che viene poi riportata in questa parte del progetto professionale.

Più il progetto è specifico maggiormente sarà realizzabile in quanto avrai la possibilità di misurare con più efficacia il suo progredire e di “correggere il tiro” qualora ti accorgessi di stare andando fuori strada o di aver sopravvalutato/sottovalutato alcune dinamiche.

Non ci sono progetti giusti o sbagliati, ogni progetto ha la sua dignità finché viene realizzato con la giusta lealtà nei confronti di sé stessi e con la giusta misura nei confronti delle risorse e dei vincoli esterni di cui disponiamo.

Un eccellente auto-inganno che spesso vedo mettere in atto dalle persone è quello di proporsi progetti e obiettivi irrealizzabili per come sono stati pensati (troppo poco tempo pianificato, manca una qualifica essenziale ecc) per avere poi una ottima dimostrazione che non ce la si possa fare.

Dunque facciamo attenzione! Il progetto deve rispettare due criteri fondamentali:

  • L’ESAME DI REALTA’ rispetto a sé stessi e alla autovalutazione delle proprie competenze e caratteristiche personali;
  • L’ESAME DI REALTA’ rispetto al contesto esterno in cui mi muovo ovvero analizzando se il mio progetto è realizzabile in una predefinita area geografica
Dunque sei pronto per scrivere il tuo futuro e prendere in mano veramente la tua carriera professionale?

Se hai bisogno di una mano esperta e di un confronto con un professionista su queste tematiche, possiamo lavorare insieme al tuo progetto professionale e renderlo realtà.

Sembra sempre impossibile, finché non viene fatto!

Per approfondimenti:  Poulin, M., Le cheminement du projet d’orientation pofessionnelle. In B., Dauberville et al., Vivre ses projets, ESF, Issy-les-Moulineaux cedex, 2002.

 

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